Itinerario Sicilia Occidentale in 5 giorni

Itinerario Sicilia Occidentale

COSA VEDERE IN SICILIA OCCIDENTALE IN 5 GIORNI

La Sicilia mi ha lasciato tanto. Il calore con cui il sole la riscalda si riflette anche nelle persone del posto: non dovrai meravigliarti qualora ti sentissi meglio che a casa tua. In seguito ad un interminabile lockdown, ritornare a viaggiare, personalmente, è stato come tornare a respirare a pieni polmoni. Ho trascorso intere giornate a pianificare l’itinerario da seguire nei 5 giorni in Sicilia occidentale… Controllando venti, meteo, noleggi auto. In così poco tempo, l’isola più grande di tutta Italia mi ha donato di nuovo la felicità che avevo perso tra le mura di casa.

Vediamo insieme cosa vedere, e soprattutto, dove soggiornare in Sicilia Occidentale per trascorrere al meglio la tua vacanza.

QUANDO E DOVE ANDARE IN SICILIA

Sono stata in Sicilia Occidentale la prima settimana di giugno. È vero, in Italia l’estate deve ancora iniziare…Ma lì è già cominciata da un pezzo! Il sole batte già e il cielo è stato quasi sempre limpido. Mi sono imbattuta in un solo giorno di pioggia, peraltro solamente per un paio d’ore. Pochi istanti dopo, era già tornato il caldo: la temperatura giornaliera si aggirava sempre sui 28 °C.

Ad ogni modo, il periodo migliore per andare in Sicilia va da maggio a settembre. La sua posizione le concede il privilegio di godere di belle giornate già in primavera e anche d’autunno.

Dove alloggiare nella Sicilia Occidentale, in una posizione strategica per spostarsi sull’isola? Io ho soggiornato a San Vito lo Capo, in un Bed&Breakfast veramente speciale: il Sisidda Rooms. Cristina è di una gentilezza unica. Metà dei ristoranti in cui sono stata me li ha consigliati lei, oltre a suggerirmi qualche dritta per non perdermi tra le stradine sperdute che attraversano le montagne. Questo itinerario della Sicilia occidentale, pertanto, è stato arricchito grazie anche al suo prezioso contributo, per il quale le sono infinitamente grata. 

Essendo ancora fuori stagione, ho potuto apprezzare a pieno ogni tappa, senza mai trovare confusione. Per girare in autonomia il modo migliore è sicuramente noleggiare un’auto. Io suggerisco di farlo ancora prima di partire, così da non dover pagare cifre esorbitanti ed essere più rilassati una volta giunta a destinazione. Bene, e ora iniziamo finalmente a metterci in moto!

ITINERARIO SICILIA OCCIDENTALE: DIARIO E TAPPE

GIORNO 1: SAN VITO LO CAPO

Cosa fare a san vito lo capo

È pomeriggio e sto correndo sulla fina sabbia della spiaggia di San Vito lo Capo, a soli 5 minuti a piedi dalla struttura: finalmente sento il profumo del mare. La prima giornata la dedico a questo paesino dalle piccole casette e dall’acqua azzurro celeste. Il Monte Monaco fa la guardia dall’alto, sullo sfondo.

Quando si organizza una vacanza in Sicilia è molto importante valutare dove andare anche in base ai venti. Ad esempio, la spiaggia dorata di San Vito è rivolta verso nord, pertanto ti consiglio di andarci quando il vento non soffierà contro.

Oltre ad un bagno rinfrescante, verso l’ora del tramonto mi avvio verso il Faro di Capo San Vito per una passeggiata. Il faro si staglia tra sterpaglie in una collinetta selvaggia, dove trovano rifugio tantissimi gatti randagi. Ti stupirai di quanti ne troverai lungo il tragitto tra le cose da vedere nella Sicilia Occidentale! Ci sono molti punti di ristoro sparsi qua e là, con acqua e cibo, dedicati proprio a loro.

La sera ceno al Ristorante Rais: questo posto mi è rimasto talmente impresso che non ho nemmeno auto bisogno di andare a ricercarne il nome. Dove mangiare del buonissimo pesce fresco e cruditè a San Vito? Proprio qui. Prenota in anticipo perchè i posti sono limitati! Dopo un giro in centro e una passeggiata lungo la spiaggia crollo a letto, per recuperare le energie per vivere a pieno la giornata successiva.

GIORNO 2: TEMPIO DI SEGESTA, CASTELLAMARE DEL GOLFO, ERICE

Cosa fare a Erice
Credits: Edoardo Passani

Al risveglio, visto che il meteo non è dei migliori, metto in atto il piano riservato all’ipotetico “giorno di pioggia” (anche se di pioggia seria c’è stata solo un’oretta). Dopo una colazione a base di dolci tipici siciliani preparati con cura da Cristina, parto per il Tempio di Segesta. In poco meno di un’ora sono già dentro al parcheggio.

Dopo una breve camminata arrivo al cospetto del tempio. Non ne avevo mai osservato uno da così vicino: l’imponenza delle sue colonne doriche lascia a bocca aperta. La bellezza del Tempio di Segesta risiede anche nel fatto che tutt’intorno vi è solo la natura. Ci si sente più liberi, quasi a fare un salto nel passato. C’è solo una piccola parte in restauro, dove noto alcuni teneri cagnolini intenti a fare compagnia agli uomini al lavoro. Poco più in alto sorge un antico teatro greco, il Teatro di Segesta.

Terminata la visita, l’itinerario della Sicilia Occidentale in 5 giorni riparte per Castellamare del Golfo.

Non avevo pianificato una tappa anche in questo paese, ma dato che sono di strada e il tempo sembra peggiorare decido di fare una sosta per pranzo. E meno male: parcheggiando l’auto nelle stradine più alte, scendo verso il centro facendomi strada tra le casette colorate, fino a quando intravedo il mare. Per arrivare al porto, a Castellamare, c’è la bellissima Scalinata Rotary per la Pace. Il vicolo è coperto, scavato nella pietra, tanto che alla fine si apre una vera e propria porta sul mare. Attraversandolo si possono ammirare frasi sull’amore e sulla pace, quadretti di mille colori.

Il porticciolo è affiancato dal suggestivo Castello Arabo Normanno, sicuramente ancora più maestoso di sera, quando viene illuminato. Dopo Piazza Petrolo, invece, si aprono le spiagge. Peccato non poter fare un tuffo, dato il forte vento. Dopo un pranzo “bagnato” sotto i tendoni di uno street food al porto, rientro in camera sperando che, per metà pomeriggio, il sole ritorni a splendere. A seguito di una doccia rigenerante, scopro con piacere che è tornato il sereno.

Giusto in tempo per godere della Golden Hour in uno dei luoghi più belli della Sicilia Occidentale: Erice. A 50 minuti di auto da San Vito lo Capo, collocato sulla sommità del Monte San Giuliano, sorge questo borgo incantato.

Qui il tempo sembra fermarsi. Erice è un nome già di per sé affascinante: basti pensare che deriva da Eryx, personaggio mitologico figlio di Afrodite e di Bute, ucciso da Eracle. Si dice infatti che il paese sia stato fondato dagli esuli troiani, nella fuga per il Mar Mediterraneo.

Erice deve assolutamente rientrare tra le cose da vedere in Sicilia in 5 giorni. Entrando dalla Porta Trapani mi dirigo subito a sinistra, per ritrovarmi di fronte alla Chiesa Madre e Duomo di Erice. Ovunque mi giri vedo ciottoli, pietre, non c’è traccia di edifici moderni. Tutto riporta indietro nel tempo. I vicoli caratteristici conducono a diversi punti panoramici, da cui ammirare il Castello del Balìo, a strapiombo sul vuoto, fino alla spettacolare vista su tutta la punta settentrionale dell’isola. Il cielo comincia a tingersi di un colore arancio rosato, risaltando le Saline di Trapani e l’intera città a livello del mare.

Dove mangiare in un posto così? Te lo svelo io: agli Archi di San Carlo. Un angolo segreto nel centro storico, dove la qualità delle materie prime è direttamente proporzionale all’abbondanza delle portate. Prova le Busiate con Pesto Trapanese, sono eccezionali. Lo spazio per il dolce lo riservo per dopo…Infatti, in seguito ad un ultimo giro al calar della notte, prima di partire faccio scorta di dolci in una pasticceria del borgo, una delle poche rimaste aperte. I Genovesi di Erice sono il mio dessert della serata, che gusto sul muretto del borgo, in una notte stellata.

GIORNO 3: RISERVA DELLO ZINGARO

Spiaggia Riserva dello Zingaro

Ed ecco un’altra tappa lungo l’itinerario nella Sicilia Occidentale di cui mi sono innamorata follemente: la Riserva dello Zingaro.

Farò una premessa: dentro alla Riserva dello Zingaro non troverete né acqua né punti ristoro. NON dare per scontato la quantità di acqua che vi portate dietro. Noi avevamo solo 1,5 litro e mezzo in due e la via del ritorno è stata terribile, perché l’avevamo finita ancora a pranzo. Portati dietro almeno due bottiglie da 2 litri a testa.

Detto questo, benvenuto allo Zingaro! Un paradiso terrestre, incastonato tra acque azzurro cristallino che si infrangono in piccole calette selvagge. La Riserva ha due ingressi, il costo per l’entrata è di 5 euro a persona. Personalmente vi consiglio l’ingresso Nord, anche se io, per un errore di Google Maps, sono arrivata in auto all’ingresso Sud. Infatti, l’ingresso Nord è a pochi passi dalla Cala Tonnarella dell’Uzzo, una delle più belle. Giungendo tra i primi troverai facilmente posto sulla spiaggia di sassi, comunque una delle più grandi della riserva.

Partendo da Nord, dopo la Tonnarella, troverai Cala dell’Uzzo, Cala Marinella, Cala Beretta, Cala della Disa, Cala del Varo e per ultimo Cala Capreria, la prima che ho incontrato io da Sud. Tutte da annoverare tra le spiagge migliori della Sicilia Occidentale.

In una sola giornata risulta complesso scendere a tutte le calette, specialmente perché ogni discesa corrisponde ad una risalita. A mio parere, quelle che valgono davvero la pena sono:

  • Cala Tonnarella dell’Uzzo
  • Cala dell’Uzzo
  • Cala Marinella (la più impervia da raggiungere)
  • Cala Berretta

Nella Riserva ci sono diversi sentieri percorribili: io l’ho fatta tutta seguendo quello costiero, andata e ritorno: è stato faticoso ma ne è valsa la pena. Ho fatto una piccola deviazione per ammirare l’enorme Grotta dell’Uzzo. In totale, il sentiero costiero (comunque sopraelevato) è di 7 km: qualora si percorresse la riserva senza nessuna sosta alle calette da Sud a Nord o viceversa, sarebbero circa due ore. Il panorama era incredibile e regalava scorci nuovi passo dopo passo. Ricordati di portare il pranzo al sacco, crema solare e, come accennavo prima, tanta acqua. Io mi ero fatta scorta di pane cunzato ripieno… Da provare!

GIORNO 4: SCOPELLO, CALA BIANCA, CALA OFELIA, FOSSA DELLO STINCO

Itinerario Sicilia Occidentale

Scopello è un borgo abitato da pochissime persone, di una bellezza rara. Pagando un biglietto di 15€ si accede alla Tonnara, affacciata sui famosi Faraglioni. “Scopello”, infatti, è una parola greca che indica proprio uno scoglio. I primi abitanti di questa terra furono gli Elimi, che si insediarono anche ad Erice e a Segesta, altre tappe dell’itinerario nella Sicilia Occidentale che abbiamo già incontrato.

La discesa che porta alla costa è decorata da una vegetazione rigogliosa, che accoglie i visitatori con il tipico profumo dei fiori estivi. Il mio consiglio è quello di arrivare alla spiaggia appena aperta, per trovare subito posto sui lettini della terrazza. La spiaggia è piccolissima, serve principalmente per immergersi gradualmente nel mare cristallino. Raggiungere a nuoto i Faraglioni non è un’impresa impossibile, ma ti consiglio di farlo solo se hai una buona dose di esperienza e resistenza.

Io ho trascorso quasi tutta la giornata lì, in questo piccolo gioiello, perché non sapevo se ci sarei mai più tornata. Altrimenti, potrai poi spostarti anche alle meravigliose calette nelle vicinanze, come Cala Bianca e Cala Ofelia. Per chi ama camminare consiglio una visita alla Fossa dello Stinco. Oltre a non essere ancora un posto molto turistico, l’atmosfera bucolica, accanto alle sfumature del mare, regala un panorama da cartolina.

Per concludere la giornata in bellezza: tappa al Ristorante Profumi di Cous Cous, prenotato con laaargo anticipo. Le mie aspettative erano alte e sono state addirittura superate. 

GIORNO 5: SALINE DI TRAPANI, GOLFO DI MACARI

Cosa fare a Macari

Tra le cose da vedere e fare nella Sicilia Occidentale non potevano mancare le Saline di Trapani e Paceco. Una Riserva Naturale incontaminata, dove se sei fortunato potrai anche avvistare i bellissimi fenicotteri. Per tanto tempo queste saline sono state il maggior centro di produzione europeo di sale. Al Centro Visite potrai decidere se visitarle in autonomia o con una visita guidata.

Il paesaggio che si apre tra il Monte Erice da un lato, e il mare dall’altro, è a dir poco mozzafiato. Se ne hai la possibilità ti suggerisco di scoprire le Saline all’ora del tramonto. Solo così potrai apprezzarne la bellezza che si mescola in un tutt’uno con il cielo. Distese di saline, intervallate da antichi mulini, tutti con una funzione diversa. Per entrare qui non serve pagare alcun biglietto. Qualora volessi visitare il museo e intraprendere il Percorso del Salinaro, il prezzo è di 4 €

Per arrivare alle Saline di Trapani il mezzo di trasporto più indicato è l’auto, vista l’assenza di connessione con i trasporti pubblici. 

L’ultimo giorno lo dedico infine alla scoperta delle spiagge del Golfo di Macari. Venendo da San Vito lo Capo prenditi giusto qualche minuto per fermarti al Belvedere Bue Marino: un punto panoramico su tutta la costa occidentale visibile ad occhio nudo, dove il terreno brullo fa contrasto con l’acqua limpida. Proprio qui sotto si trova la Caletta del Bue Marino, la nostra prima tappa. Una cosa ricordo di questa spiaggetta: fa malissimo stendersi a terra! Ma ne vale la pena fermarsi per un tuffo veloce. 

Riprendo a guidare, seguendo la riva del golfo. Ed ecco che arrivo all’ultima tappa di questo giorno: la Spiaggia Baia Santa Margherita. Dove i rumori si fanno sempre più flebili, si sente solo il vento e lo scrosciare delle onde. Dal parcheggio si apre una stradina sterrata che sembra infinita, che corre fino al mare. Il miglior snorkeling in tutto l’itinerario della Sicilia Occidentale l’ho fatto qui!

Per chi ama le zone da spiaggia più selvagge qui si sentirà finalmente libero: un camioncino, situato nel parcheggio, offre poi bibite fresche e panini. Gustarsi una birra seduta per terra, a mano a mano che calava il sole, è stata tutt’un’altra storia rispetto al solito aperitivo al bar della spiaggia. Alle spalle il rosso delle montagne si tingeva di sfumature aranciate, proprio come il cielo.

Di sera, invece, la Pizzeria di Salvo mi ha regalato una delle pizze più buone che io abbia mai assaggiato, la vera “pizza alla norma”. Poco prima, mi sono rifugiata in un piccolo locale, a degustare formaggi tipici del luogo. Uno dei tanti? Il formaggio belicino, da provare.

GIORNO 6: MONUMENTO STRAGE DI CAPACI, MONDELLO E PARTENZA

Prima di partire per la sicilia

Purtroppo è già arrivato l’ultimo giorno: questo itinerario della Sicilia Occidentale è ormai quasi giunto al termine. Dato che il volo è al pomeriggio, volevo approfittarne della mattinata per visitare Palermo, tuttavia il traffico non me lo ha permesso. Ho quindi fatto sosta a Mondello, nel centro del paesino. Dopo una passeggiata veloce vicino alla spiaggia è tempo di ripartire: direzione aeroporto.

Prima però la Sicilia non manca di lasciarmi dentro le ultime emozioni. Sulla strada di Capaci vedo ergersi imponente il Monumento in onore delle Vittime della Strage di Capaci. A vederlo mi sono commossa. Un flash attraversa improvvisamente la mia mente, ricordandomi cosa simboleggia quel pilastro, cosa ricorda, cosa racchiude. La stele rimembra dove morirono Giovanni Falcone e la moglie, il 23 maggio 1992.

Anche Cristina mi parlava di quanto fosse triste che la Sicilia sia una terra così bella, ma con tante problematiche fin troppo ancora radicate nella vita della Regione. Un giorno, mi ha detto, sogna che la Sicilia sarà libera di splendere per quella che è, per la purezza della buona gente e la grandiosità del suo mare e delle sue montagne… Mentre l’aereo si dirige sulla pista di decollo, lo penso anche io: è proprio ciò che auguro a questa meraviglia.

INFO UTILI PER UN ITINERARIO NELLA SICILIA OCCIDENTALE IN 5 GIORNI

Se c’è una cosa che ho imparato dalla Sicilia è quella di pianificare i giorni in base a dove tira il vento, soprattutto per determinate spiagge. San Vito lo Capo è l’esempio più rappresentativo: per apprezzare l’azzurro chiaro del mare è fondamentale assicurarsi che il vento non tiri da Nord. 

Anche tu stai pensando di soggiornare a San Vito? Ricorda che lo street food di Tasty sarà sempre una garanzia per un veloce take away, anche per pranzare in spiaggia. Gli arancini più buoni di tutto il viaggio li ho assaggiati da loro. Altrimenti puoi sempre recarti in uno dei tanti panifici nel paese e comprare della focaccia e del pane cunzato ripieno. 

Altri piatti che devi assolutamente provare? Oltre a quelli già citati: i ravioloni di ricotta, il gelato caldo freddo e la pasta con le sarde. L’ho già ribadito ma te lo ripeto: non farti scappare il cous cous! Pensa che ogni anno viene celebrato proprio qui il Cous Cous Fest. I dolcetti alle mandorle che Cristina ci offriva ogni mattina a colazione erano deliziosi, fatti in casa.  

La Sicilia è prima sul podio tra tutti i luoghi in cui ho viaggiato per la sua cucina…E credo che difficilmente verrà scalzata via da qualcun altro! I prezzi sono molto modesti, le portate abbondanti e soprattutto gli ingredienti di qualità. Non c’è mai stata una volta in cui io sia stata insoddisfatta alzandomi dal tavolo, anzi! Avrei voluto non doverlo mai fare. 

ALTRE COSE DA VEDERE NELLA SICILIA OCCIDENTALE

Se tutto questo non ti bastasse, ecco altri suggerimenti per il tuo itinerario nella Sicilia Occidentale di 5 giorni.

  • Qualora capitasse un’intera giornata di pioggia, approfittane per visitare Palermo. Avrei voluto averne la possibilità anche io! Stessa cosa vale per Trapani e Marsala, ricca di siti archeologici.
  • Il Parco Archeologico di Selinunte, dista solo un’ora e mezza in auto da San Vito e racchiude un patrimonio storico culturale incredibile. Vicino troverai il coloratissimo borgo di Sciacca e, un po’ dopo, la Valle dei Templi.
  • Per chi ama il trekking, potreste considerare l’idea di partire in escursione per raggiungere la cima del Monte Monaco.
  • Un’altra esperienza alternativa: le Terme Segestane.
  • In Sicilia anche il vino vuole la sua parte: una degustazione in una delle cantine locali ti porterà alla scoperta di nuovi profumi e sapori inediti.

Che altro dire? La Sicilia fa innamorare tutti, anche i più duri di cuore… La tua vacanza qui non sarà mai noiosa, parola di Alice!

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